Quando arrivammo sulla scena del crimine, l’uomo era seduto sulla panchina del parco; testa reclinata indietro, addosso solo una t-shirt, pantaloni corti e scarpe da ginnastica. L’attenzione cadde subito sulle mani della vittima, non aveva le dita. L’assassino le rimosse con precisione chirurgica e, da un primo esame visivo, è come se l’operazione fosse stata eseguita dopo la sua morte. Esaminando il corpo mi resi conto che gli erano stati rimossi anche i denti. Niente schizzi di sangue, tutto pulito, evidentemente anche i denti erano stati estratti dopo la morte della vittima. Aveva dei segni sul collo, capillari degli occhi spezzati, labbra viola. La vittima era morta per soffocamento, ma non era stata uccisa li. I colleghi della scientifica cercarono di identificare la vittima, ma nulla, non c’erano documenti. Non riuscimmo a dare un nome alla vittima.
Sono Philip Mchallan, Detective della polizia di Los Angeles. Affascinato dagli schizzi di sangue, volevo diventare ematologo, fino al giorno in cui, su una scena del crimine, ritrovammo una mia compagna del college. Era stata scelta dal Killer delle Rosse. Adescava le prede lavorando nel suo bar, le portava a casa, le stordiva con uncocktail letale di farmaci e qualche ora dopo la sua spirazione, le violentava. Come trofeo amputava l’ultima falangetta del mignolo e la nascondeva nel freezer. La soluzione del caso non trovava vie d’ uscita, così decisi che era meglio investigare sul campo, anziché nei laboratori. Continuai lo stesso gli studi sugli schizzi di sangue, giusto per essere un passo avanti ai colleghi. Trovammo il Serial Killer delle Rosse dopo quattro anni di indagini e io diventai Detective un anno dopo.
Scene del crimine ne ho viste tante, ma mai come quella. Un cadavere non identificabile, dita tagliate, morte per soffocamento. Cosa può spingere un essere umano, a commettere tali barbarie? Non mi era nuovo come modus operandi, ma non ricordo nessun caso come questo. È il primo e noi definiamo Serial Killer chi commette almeno tre omicidi identici. Questo è solo il primo, ma ha qualcosa di familiare, qualcosa di già visto.
Prima di tornare a casa per riposare un po’, passai dal nostro coroner, così giusto per vedere se c’erano dei risvolti.
“Henry, ma non ti stanchi mai di lavorare con Elvis in sottofondo?”
“Mchallan, Buonasera o Buongiorno, fai tu! Beh, sai perchè amo lavorare coi morti? Perchè si fanno i cazzi loro!”
“Ahahahahahahaha”
“Come stai vecchio? Novità sulla morte del nostro Signor Enigma?”
“Umh, no nulla di rilevante. Ti confermo la morte per soffocamento, forse ha usato un sacchetto con un laccio, vedi i segni sul collo? Poi, sempre come hai fatto notare sulla scena del crimine, la vittima era morta quando ha subito l’asportazione di denti e dita, probabilmente dopo un cinque o sei ore dal decesso.”
“Cinque o sei ore? Impossibile, come ha fatto con il Rigor Mortis?”
“Probabilmente il killer ha continuato a massaggiare e muovere, gli arti del cadavere. Così facendo ne ha rallentato notevolmente il processo.”
“Cazzo..! Poi ha reciso le dita, strappato i denti, caricato il cadavere su un veicolo e posizionato la salma sulla panchina.”
“Già! È bravo il bastardo eh?”
“Sì, ma non è invincibile. Commetterà un passo falso. Bene Henry, buon lavoro, io vado a casa a farmi una doccia e a riposare un po’. Aggiornami domani se ci sono novità”
“Certo, riposati! A domani.”
…Continua…
Bel pezzo!!
Adesso vado a leggere la seconda parte 🙂
Grazie! Stasera pubblicherò il terzo capitolo 😉