Qualche anno fa stavo abbozzando un articolo sulle applicazioni di dating online. Tinder per esempio. Ce ne sono un sacco di altre, Badoo, Happn e via dicendo. Fanno tutte cacare.
Nei giorni scorsi stavo dando una ripulita ai miei vecchi appunti e mi sono ritrovato sottomano questa serie di note, che ho deciso di rispolverare e mettere in bella copia.
In questa nuova era online che stiamo vivendo, anche gli approcci con l’altro sesso sono diventati digitali. Vi faccio qualche esempio:
“Carina la ragazza a quel tavolo.” – “Ah sì la conosco, ti giro il suo contatto Instagram.”
In palestra conosci una ragazza, ci parli e alla fine: “Ti lascio il mio Instagram, tu come sei su IG?”
“Oh gran figa la tua amica, sì la seguo già su Instagram e vorrei uscirci, organizzi tu?” – “Ma le hai scritto su Instagram???”
Eh allora ditelo, Orè sei stronzo. Devi modernizzarti, uscire dalla banalità di conoscere persone reali con le quali parlare e devi rendere i tuoi profili social accattivanti per le donne.
Ciao, mi chiamo Oreste, ho 39 anni e m’ammazzo de pippe perché non so usà Instagram.
Vabbè, alla fine mica ci sono solo i social network, una sera un amico mi consiglia le applicazioni di dating online.
“Oh Fratè, vedi che con Tinder e le app di dating online se scopa de brutto.”
Vabbè oh, se lo dice lui che è n’amico, mi fido.
Così scarico l’app, mi iscrivo: metti la mail, conferma la mail, aggiungi telefono, conferma telefono, inserisci nome, conferma l’identità con un video con la testa che ciondola, riconferma girando un video dicendo la frase X, conferma la riconferma scattando un selfie con la mano a forma di Gru incazzata che uccide il serpente Xi Jin Jon Gun.
FATTO.
FINITO.
Sono dentro al mondo Tinder.
Iniziamo a impostare il profilo. Metti il tuo genere, metti quello che te piace, età, altezza, interessi. Scrivi una BIOGRAFIA che ti descriva.
“Sono qua perché m’ammazzo de pippe…” no vabbè poi l’ho cambiata.
Scegli le foto da mettere, e proprio in quel momento ho realizzato che sulla galleria del telefono ho centinaia di foto di Spock, me e Spock, me Spock e del cibo.
Vabbè alla fine recupero qualche foto decente e la carico. Sono pronto per iniziare questa avventura online su Tinder.
L’utilizzo è semplice, metti un cuore se una ti piace, una X rossa se ti fa cacare. Così inizio like-nope-like-nope-like-nope, finché arriva il messaggio: HAI FINITO I LIKE PER OGGI, PER AVERLI ILLIMITATI ABBONATI.
Passa qualche giorno e ancora niente MATCH, che significa che a te piace una e all’altra piaci tu e quindi ci si può scrivere. Ricevo qualche like ma non posso vederli perché serve ABBONAMENTO.
Per scrupolo guardo i prezzi e mi rendo conto che forse è meglio l’abbonamento settimanale sulla Pomezia, 50€ a settimana e sicuro trombi.
Vabbè, tirchio come pochi, continuo con la versione gratis e una sera, mentre sono a farmi una birra col mio amico, si finisce a parlare di Tinder e gli dico che ancora sto a 0 MATCH, alche tiro fuori il telefono per fargli vedere un po’ il tutto.
Ovviamente vedendo quante tipe scarto, mi fa notare che secondo lui sono troppo selettivo e la sua tecnica è:
“Tinder funziona con la legge dei grandi numeri. Più like metti e maggiori possibilità hai di fare match. Quindi evita di essere troppo selettivo, una volta che fai match, guardi il profilo della tipa e decidi se scriverle o no.”
Chi sono io per non accettare un tale consiglio da un guru di Tinder?
Così mi rimetto all’opera e cerco di essere meno selettivo.
Tempo qualche minuto, e mannaggialamignotta l’amico mio ha ragione, MATCH!
Apro il profilo della ragazza e inizio a leggere la descrizione, che ovviamente non avevo cagato minimamente per seguire la sua tanto assodata teoria:
“Sono dolce, solare, mi piace mangiare bene e i bei ragazzi. Meglio se molto alti. Non sono una ragazza qualunque, ho ancora il cazzo.”
Praticamente me so rimorchiato online n’homo con le tette.
Mannaggialaputtana, e poi sono troppo selettivo.
Vabbè elimino il match e ritorno alla mia selettività. Meglio selettivo ma con una sola minchia per le mani.
Più i giorni passavano e più mi rendevo conto dello squallore delle app di dating.
Praticamente hai sta serie di figurine e decidi chi ti piace e chi no. Un po’ come quando sei al supermercato per scegliere la carta igienica.
Prendo questa a 1 velo, costa poco ma corro il rischio che se strappa e me sporco la mano demmerda, o prendo questa un po’ più morbida e spessa anche se costicchia? Qualità senza risparmio o risparmio senza qualità?
Le descrizioni sono le migliori, dovrebbero aiutarti a scegliere la donna giusta per te:
“No ONS (che significa che non te la danno al volo), no palestrati con l’addominale, no a foto con occhiali da sole.” Poi guardo le foto e hanno la duck face con 120948 filtri che manco la nespresso.
“Sono una donna libera e indomabile, odio i palestrati, le diete, no insicuri!!” wow, nà tipa decisa ma come foto profilo hai lo scandabagno de nonna. Ah no era lei.
“NO CASI UMANI, NE HO AVUTI TROPPI.” E gnente, se sono tutti casi umani, forse il caso umano sei tu… No?
“Sono biricchina. Ihihihihih!!!” Secondo me voleva 30€.
Poi sono tutte: travel addicted, food addicted, wine addicted, fitness girl.
Amano viaggiare, andare nei ristoranti stellati dove si mangia e beve bene, vogliono l’uomo fico, col carattere, che sappia stupirle, col soldo e l’auto della madonna.
Ma dai? A me invece piace stare a casa sul divano, mangiare kebab mentre sorseggio acqua delle pozzanghere, la tipa la voglio cessa, con un carattere demmerda, disoccupata e senza patente.
Alla fine a parte che recuperare materiale di qualche traveladdicted online per scrivere qualche pezzo su questo blog, ho segato via Tinder e sono tornato a conoscere donne alla vecchia maniera.
Com’è andata? Niente regà, ho i calli sulle mani.