Dopo un’intera giornata passata a cercare lavoro ero stanco. Doccia, cena, e via a cercare un pub aperto. Era Lunedì, quindi l’unico locale aperto era il Dreaming Hope; pub Irlandese, dove la Guinness è bevibile e non sembra acqua sporca.
Arrivai al locale in prima serata e appena entrai mi sentii come a casa. Il pub era semi vuoto; solo il barista e a un tavolo dei muratori bergamaschi. Al bancone, oltre a me, un altro caso umano di solitudine; mi sedetti sullo sgabello più lontano dal suo.
A metà della seconda media, si sentii il campanello della porta d’ingresso che segnalò l’ingresso di una nuova persona. Si sedette sullo sgabello vicino al mio. Speravo non cercasse di attaccare bottone, ma mi andò male.
“Hey amico, ciao.”
“Ciao.”
“Giornaccia oggi eh?”
“Già.”
“Beh, è lunedì!”
“Già.”
“Poi piove anche.”
“Eh…già, non ci sono più le mezze stagioni.”
“Ahaha, piacere Sandro.”
“Frenk.”
Dopo questa serie di cazzate finii la birra, ne ordinai una terza, ma Sandro volle offrirmela. Meglio.
“A che numero sei Frenk.”
“Tre”
“Wow terza media?”
“Si, stasera voglio diplomarmi, comunque grazie. Salute”
“Cheers! Che lavoro fai?”
“Non lavoro.”
“Disoccupato…io sono un Manager. Ci credi in Dio?”
“Non nel tuo.”
“Come fai a non credere in Dio?”
“Tu come fai a crederci?”
“Beh è la fede! Bisogna credere in qualcosa, ti aiuta nei momenti difficili.”
“Hai ragione, io credo che questa birra stia per finire, ma questa è una certezza. Anche la birra aiuta nei momenti difficili.”
“Bel punto di vista Frenk”
“Grazie.”
“Hai sentito dell’incendio alla fabbrica in provincia di Pavia? Sette morti, una trentina di feriti ed altri dispersi. Una strage.”
“Si ho letto. Capita”
“Capita? Tutto qui?”
“Si.”
“E non ti ha fatto nessun effetto sentire questa disgrazia?”
“No, è solo una notizia. Sarei stato peggio se fossi stato li. Sentire le notizie in tv, o leggerle sul giornale mentre sei sul divano, non da lo stesso effetto di viverle.”
“Ma come cazzo ragioni?”
“Mah, dico solo che quando non sei tu quello coinvolto, non te ne frega niente. Tutto vittimismo gratuito. Un po’ come quando la gente si lamenta per gli animali maltrattati; però poi la domenica vanno a grigliare costine di maiale e bere birra.”
“No aspetta, tu stai paragonando quei poveretti a delle bestie?”
“No, non hai capito.”
“Avete sentito? Questo stronzo senza Dio, sta paragonando quei poveracci dell’incidente di oggi a delle bestie!”
Finita la frase, i bergamaschi si ammutolirono ed iniziarono a fissarmi; feci finta di nulla, abbassai lo sguardo e continuai a bere.
Ordinai un’altra birra, il barista me la diede schifato.
Uno dei bergamaschi mi si avvicinò, era più ubriaco di me, ma il suo accento si sentiva più della sua fiata alcolica.
“Eò, vuoi due sberle? Pota. Ti faccio vedere io se sei insensibile a un bel paio di schiaffi. Pota d’un pota!”
Continuò a farneticare per un po’, ma io lo ignoravo. Non volevo rischiare di non finire la media. O di finirla senza i denti. Dopo un attimo si levò dalle palle, probabilmente doveva finire la grappa con i suoi colleghi al tavolo. E Sandro si dileguò.
Finita la media, ne presi un’altra, poi finita anche quella mi avvicinai all’uscita. Nessuno mi diede retta, tutti erano tornati al loro da fare.
Rientrato a casa, aprii i frigo, mi feci un’ultima birra mentre controllavo la posta elettronica.
Andai a pisciare e mi misi a letto.
Molto bravo
Grazie!
Ciao!